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IL PIEDE TORTO CONGENITO

IL PIEDE TORTO

 

Il piede torto è una malformazione congenita del piede che si verifica a causa della mancanza di rotazione del piede durante la fase embrionale.

 

Molto spesso questa condizione è collegata a disfunzioni meccaniche e funzionali dell’anca e della zona cervicale.

 

La diagnosi di piede torto viene eseguita con l’ecografia morfologica di controllo.

 

Il trattamento del piede torto, dopo la diagnosi, è di tipo ortopedico: si utilizzano delle ortesi, o dei gessi, che hanno lo scopo di riequilibrare il fisiologico sviluppo osseo e articolare del piede.

Il trattamento prevede il protocollo “Ponseti”: il trattamento consiste nel posizionamento di gessi nell’area da correggere per una serie di 5-6 gessi, trattamento chirurgico (nei casi più gravi) e infine utilizzo di ortesi rigide al fine di spingere il piede verso la maturazione fisiologica del piede.

 

Spesso il piede torto va incontro a recidive: per questo motivo è indispensabile seguire un follow-up costante e intraprendere, nel più breve tempo possibile, il trattamento fisioterapico e riabilitativo.

 

La fisioterapia inizia dopo la rimozione dei tutori.

 

1. la prima fase consiste nella valutazione completa del bambino: la raccolta delle informazioni dettagliate sulla storia clinica del bambino, comprese le eventuali notizie sulla fase della gravidanza.

Poi c’è l’esame clinico che include la valutazione della postura, la mobilità articolare (in questo specifico caso dell’arto inferiore) , la forza muscolare, e la coordinazione motoria. Si associano anche test specifici dei riflessi degli arti inferiori e test di valutazione neuromotoria.

 

2. la seconda fase è la fase del trattamento: si stimolerà il bambino nel raggiungimento delle tappe motorie che non sono state integrate durante il trattamento tramite ortesi e tutori. Si inseriscono esercizi di stretching e di mobilità (ove necessario).

In questa fase anche i genitori sono istruiti sul piano di esercizi da svolgere a casa per mantenere i progressi raggiunti e per raggiungere più rapidamente i risultati.

 

3. la terza fase è il follow-up: il trattamento è monitorato con regolari appuntamenti per ridurre il rischio di recidive e mantenere le strutture libere ed elastiche.

 

 

È importante notare,in ogni caso, che il trattamento fisioterapico è adattato alle esigenze del bambino e che è necessario è indispensabile la collaborazione tra fisioterapista, genitori e chirurgo ortopedico.