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Tendinopatia Achillea

La tendinopatia del tendine d’Achille è una condizione dolorosa che colpisce soprattutto gli sportivi che praticano attività di endurance, in particolare i maratoneti e i pallavolisti, poiché sollecitano molto questo tendine nella fase di slancio del piede nella dinamica della corsa.

Proprio per l’alta incidenza negli sport da corsa, in molti chiamano la tendinopatia del tendine di Achille come quella del podista.

La diagnosi di tendinopatia è spesso correlata ad elementi caratteristici nell’anamnesi prossima del paziente, quali variazioni riguardo il carico, la tecnica e la biomeccanica del gesto o dell’attività.

La tendinopatia, inoltre, potrebbe essere una manifestazione di una patologia sistemica.
Per quanto riguarda la sua valutazione, le indagini diagnostiche molto raramente coincidono con la clinica e dovrebbero essere riservate soltanto a quei casi in cui è necessario effettuare una diagnosi differenziale o nel momento in cui vi è una scarsa risposta al trattamento.

Un programma di carico graduale e supervisionato da un fisioterapista si è dimostrato la modalità d’approccio più efficace per gestire la patologia tendinea, al fine di avere un beneficio a lungo termine sul dolore e sulla funzionalità, seppur in questo momento storico, non è stato ancora sviluppato un programma di carico ottimale per ogni fase della tendinopatia.

Il riposo, invece, si è dimostrato sicuramente peggiorativo per la salute biologica del tendine.

Nella gestione di una tendinopatia achillea, altro elemento caratteristico è l’educazione dell’atleta, che risulta fondamentale anche considerando il lungo periodo di trattamento.

Il programma riabilitativo tramite esercizio terapeutico comprende, in una prima fase:

  • Esercizi di forza, al fine di aumentare la capacità di carico locale del tessuto tendineo ed esercizi globali dell'arto inferiore, al fine di aumentare la capacità di carico generale del sistema;

  • Attività pliometriche, al fine di ripristinare lo stretch shortening cycle (SSC) del tendine d'Achille;

  • Training specifico della corsa, eseguito su tapis-roulant.

 

In una fase successiva il trattamento sarà effettuato da chinesiologi specializzati con esercizi mirati al mantenimento dei risultati raggiunti e alla prevenzione delle recidive.

 

Il trattamento si pone diversi obiettivi, da quelli a breve termine, come la desensibilizzazione dei tessuti articolari e tendinei, e l'aumento della tolleranza al carico, per poi passare ad obiettivi a medio termine, basati su mini-obiettivi da raggiungere gradualmente fino al ritorno allo sport e alla performance.

In generale, si propone una progressione graduale di esercizio terapeutico, da un carico isometrico, ad un lavoro più puro sulla forza, indirizzato successivamente alla forza funzionale, e in conseguenza alla velocità e alle attività pliometriche, indirizzate a recuperare lo SSC del tessuto tendineo dell'arto inferiore. L’esercizio isometrico iniziale, inoltre, si è dimostrato efficace nel desensibilizzare i tessuti tendinei e generare analgesia, in modo da poter passare ad attività più pesanti per il paziente ed aumentare il carico dell’esercizio.

Durante il percorso riabilitativo, lo strumento di monitoraggio utilizzato è il dolore percepito, sia intra-seduta sia inter-seduta, valutato 24 ore dopo il programma di lavoro. L'esercizio è consentito in una zona accettabile di dolore valutato alla scala NPRS, ovvero inferiore a 4/10, e viene aumentato quando il giorno dopo della seduta non si verifica un incremento rispetto al giorno precedente.

Inoltre, si possono somministrare due PROMs, ovvero misure di esito compilate dal paziente, al fine di misurare limitazioni delle attività o limitazione della partecipazione. In questo caso, possono risultare utili la VISA-A e la FAAM.

 

Presso il centro Rialab trovi fisioterapisti e chinesiologi esperti per la risoluzione della tendinopatia del tendine d'Achille