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VERTIGINI DI ORIGINE PERIFERICA

LE VERTIGINI DI TIPO PERIFERICO

 

La vertigine non è una malattia ma un sintomo e le cause scatenanti possono essere diverse: di tipo centrale, cervicale, disturbi muscolari e articolari (come nelle patologie neurologiche), visiva.

 

In questo articolo descrivere le vertigini di tipo otolitiche, legate al sistema dell' orecchio.

Esistono due tipi di vertigini, periferiche e centrali, in relazione alla causa. La vertigine periferica, più spesso di tipo “oggettivo”, è il tipo più comune ed è causata da un problema a livello dell’orecchio interno, che è l’organo dell’equilibrio.

Le cause più comuni, di pertinenza otorinolaringoiatrica, includono:

-cambiamenti nella posizione del capo (vertigine posizionale parossistica benigna)

- labirintite, causa virale

- neuronite vestibolare

-malattia di Ménière

-effetto collaterale di alcuni farmaci.

La diagnosi è eseguita dal medico specializzato in otorinolaringoiatria, il quale effettua prima una valutazione anamnesi a e poi esegue degli esami strumentali.

L’anammesi ha lo scopo di inquadrare il tipo di vertigine; al paziente si fanno domande sulla sensazione che scaturisce dalla vertigine, sintomi associati, durata, modalità di esordio dei sintomi, attività che peggiorano o migliorano la sintomatologia.

Tra gli esami strumentali si utilizzano la TC e RM associata a esami specifici per l’apparato uditivo, tra i quali annoveriamo: test udito, test nistagmo, prove termiche.

 

Il trattamento medico è conservativo e viene stabilito in relazione alle cause scatenanti la vertigine posizionale.

Accanto al trattamento farmacologico si associa il trattamento di tipo fisioterapico: presso il centro Rialab il pz viene preso in carico dopo la diagnosi del medico otorinolaringoiatra.

Nella prima fase si eseguono test computerizzati per valutare le risposte di equilibrio sia statiche che dinamiche a difficoltà crescente.

La seconda fase è il trattamento vero e proprio: dopo avere valutato i deficit del paziente nelle risposte dell’equilibrio e dopo aver valutato la componente strutturale e neurologica di eseguono sedute di terapia manuale specifica per ridurre le tensioni mio-fasciali.

La terza fase è la più importante in quanto vengono stimolare le risposte riflesse e non in relazione alle prove di equilibrio: il paziente esegue compiti a difficoltà crescente per migliorare la capacità di risposta ai disequilibro. Questa è la fase che ha maggior durata perché il paziente deve integrare le risposte riflesse per ridurre la sensazione di vertigine e di instabilità. In questa fase solitamente il paziente è seguito con cadenza bisettimanale dallo staff della medical fitness e con cadenza mensile dal proprio fisioterapista di riferimento.

In alcuni casi il trattamento viene eseguito in contemporanea con il trattamento medico: alcune manovre che si utilizzano nelle sindromi vestibolari vengono effettuate dal medico stesso il quale si avvale della collaborazione del fisioterapista per mantenere le correzioni effettuate e migliorare la sensazione di benessere del paziente.

Il trattamento si conclude quando al controllo con il medico specialista esso stesso decreta la guarigione del paziente.

Si ricorda che non tutte le vertigini hanno la stessa causa e molte hanno necessità di un trattamento fisioterapico che dura nel tempo: in questo caso lo scopo e di allenare costantemente la capacità di rispondere agli stimoli esterni.