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DOLORE CRONICO

IL DOLORE CRONICO- trattamento e prevenzione

 

Il dolore è l’interpretazione che il sistema nervoso fornisce dell’informazione trasmessa lungo i circuiti che cominciano con i nocicettori. Poichè le fibre del dolore inviano informazioni a livello del sistema limbico e ipotalamo (coinvolti nell’elaborazione dei sentimenti), lo stesso dolore può essere accompagnato da reazioni emotive negative o vegetative, es nausea, vomito e sudorazione.

In campo medico il dolore è un segnale di allerta, ma non sempre è necessario uno stimolo nocicettivo o un trauma; questo spiega perchè si continua ad avere dolore anche dopo il trattamento fisioterapico.

 

Il dolore è un output:

                                                                       NOCICEZIONE ---> CERVELLO ---> DOLORE

Arriva uno stimolo nocicettivo, il cervello lo elabora e il risultato che viene fuori dall’elaborazione è il dolore. Stessa cosa avviene quando sentiamo il profumo di qualcosa di familiare: l’esperienza arriva al cervello che contestualizza il profumo e si mescola con tante esperienze sensoriali.

 

Ma cosa succede quando parliamo di un dolore cronico, ossia di un dolore che continua nel tempo anche quando il danno tissutale o il trauma sono passati?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo far riferimente alla teoria della Neuromatrice: il dolore è un evento che coinvolge tutto il sistema nervoso. Secondo Melzack il dolore cronico è autoprodotto nel cervello. Varie parti del cervello e del midollo spinale lavorano in combinazione per produrre aspetti dell’esperienza del dolore. Secondo questa teoria a livello cerebrale si creano dei NEUROTAG, circuiti neuronali che attivano neuroni e determinano una rappresentazione cerebrale. Anche il dolore è un neurotag: in relazione ad esperienze negative, segnale nocicettivo, vista di un trauma si attiva il circuito relativo al neurotag e il paziente sente dolore anche senza stimolo nocicettivo. Questa condizione è tipica dei pazienti con dolore cronico. Il neurotag attiva neuroni precisi in aree determinate e si fissano in altre aree cerebrali quando c’è paura.

 

Come trattiamo il dolore presso il centro Rialab?

La prima fase è la più importante e deve far riferimento ad un’anamnesi accurata nei dettagli perchè dobbiamo cercare i modulatori del dolore; quindi contesto sociale, vissuto proprio e della famiglia, dolori precedenti, lavoro, ttività fisica.

 

In un secondo momento si esegue la valutazione fisioterpica: è necessario valutare anche l’equilibrio muscolo-scheletrico e la postura per redigere un piano di trattamento idoneo al paziente in esame.

 

La terza fase è il trattamento, questa fase è suddivisa in due momenti: un trattamente fisioterapico con tecniche di terapia manuale specifica e di integrazione, e un trattamento di prevenzioni di riacutizzazioni future.

Il trattamento fisioterapico ha lo scopo di recuperare il giusto equilibrio muscolare e posturale, migliorando lo stato dei tessuti, il tono muscolare, il movimento articolare.

Succesivamente si ricostruiscono le mappe corticali dell’area della sensibilità e del movimento attraverso un lavoro attivo di integrazione urante la seduta di fisioterapia. Contemporaneamente si esegue un lavoro di riorganizzazione della sensibilità della pelle con stimolazioni tattili da eseguire tutti i giorni a casa da associare ad un lavoro con “immagini”.

Il lavoro con immagini si sviluppa in 6 tappe, da eseguire in modo ordinati per raggiungere la tappa finale del ritorno progressivo all’attività.

Il trattamento ha durata di circa tre mesi, se eseguito in modo costante senza interruzioni.

Quando il paziente ha raggiunto l’autonomia e il controllo del dolore cronico il trattamaneto si sposta in Medical Fitness per efettuare programmi di prevenzione di insorgenza di patologie croniche nel futuro e garantire un’ottima qualità della vita.