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LE FRATTURE DELLE DITA DELLA MANO DEL PALLAVOLISTA

FRATTURA DELLE DITA DELLA MANO NEI PALLAVOLISTI

 

Nella pallavolo le mani subiscono continuamente forti traumi causati dalle situazioni più disparate: impatti con la palla, scontri sotto rete, casualità proprie del gioco.

Infortuni delle dita nella pallavolo, come fratture, dislocazioni, tendiniti o rottura dei legamenti sono molto frequenti in questo sport.

In particolare le fratture, se non trattate adeguatamente, possono richiedere lunghi periodi di stop dall’attività agonistica.

Per frattura dita mano del pallavolista intendiamo l’interruzione della continuità di un segmento osseo, in questo caso delle ossa delle dita della mano.

 

Nelle dita della mano solitamente le fratture possono essere di due tipi:

- da compressione

- da avulsione.

 

Per fratture da compressione intendiamo fratture da schiacciamento che spesso colpiscono la falange distale, quindi la parte distale del dito.

Le fratture da avulsione invece si verificano quando, a causa di sollecitazioni improvvise, un tendine o un legamento stacca un frammento osseo dalla massa principale.

 

SINTOMATOLOGIA

Nei casi di frattura la sintomatologia può essere varia, più frequentemente è presente dolore, spesso elevato, che viene percepito subito dopo il trauma.

Nelle fratture da avulsione sporadicamente si può manifestare difficoltà nel chiudere la mano, fare il pugno e/o afferrare oggetti.

 

Tra gli altri sintomi abbiamo deformità del segmento interessato, gonfiore, formicolio, iperestesia o aumento della sensibilità della zona colpita.

Inoltre può venirsi a creare un ematoma o il sollevamento dell’unghia dal letto ungueale.

 

LA DIAGNOSI

L’esame d’elezione nel caso di frattura delle dita della mano del pallavolista è l’RX.

Nelle caso di fratture più importanti o scomposte l'esame obiettivo può aiutarci a fare una prima valutazione del paziente.

Dopo la valutazione con l’ortopedico specialista della mano vengono dtimste le tempistiche per il rientro alla pratica sportiva.

 

TRATTAMENTO

In caso di trattamento conservativo: dai 3-4 giorni di stop per le fratture da compressione semplici ai 20-30 giorni per le fratture da avulsione.

Le fratture scomposte richiedono intervento chirurgico.

 

Nel trattamento conservativo, solitamente la prima fase riabilitativa prevede

- l’immobilizzazione del dito con un tutore in termoplastica modellato sulla mano del paziente, dal Dott. Del Bello (fisioterapista specializzato nella riabilitazione della mano),

- terapia fisica antalgica per la riduzione di edema e dolore,

- terapia manuale mirata e mobilizzazione passiva/attiva assistita per il mantenimento dell’articolarità.

Nella seconda fase riabilitativa gli obiettivi saranno il recupero completo dell’articolarità, della forza, della gestualità manuale e il rientro all’attività agonistica con bendaggio funzionale.

In terza fase riabilitativa gli obiettivi saranno il recupero completo della gestualità tecnica dello sport di appartenenza e la riduzione e infine rimozione del bendaggio funzionale durante lo sport.