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IL PIEDE PIATTO

IL PIEDE PIATTO

 

Una delle maggiori preoccupazioni dei genitori, quando il proprio figlio inizia a camminare è la presenza del piede piatto.

 

Innanzitutto è necessario sapere che il piede del bambino è in continua evoluzione perché è la relazione di una struttura ossea, articolare e muscolare, in una situazione dinamica.

 

 

Ad 11 mesi il bambino non ha un arco del piede nell’arto inferiore si crea una situazione di massima stabilità e quindi la curva fisiologica del piede non è presente appunto per mantenere la struttura integra ed evitare lussazioni.

Questa situazione cambia quando il bambino inizia a camminare e a crescere e quindi i muscoli iniziano a tirare sulle ossa formando un angolo a livello del piede che da origine alla curva interna del piede.

 

In letteratura esistono pochi articoli che riguardano l'evoluzione del piano dell'appoggio del piede: alcuni autori affermano che normalmente l'arco inizia a formarsi tra i 2-4 anni e intorno ai 7 anni la crescita è quasi completa.

 

VALUTAZIONE E TRATTAMENTO

 

La prima fase della presa in carico del bambino con sospetto piede piatto è la valutazione fisioterapica. Molto spesso i bambini arrivano alla valutazione fisioterapica dopo una visita specialistica o su suggerimento del pediatra, in alternativa sono i genitori che preoccupati della posizione del piede del bambino richiedono valutazione fisioterapica.

La valutazione ha inizio con l'anamnesi del bambino: le domande riguardano la gravidanza e il periodo post-natale.

Successivamente si inizia con la valutazione del bambino: si eseguono una valutazione posturale completa, test funzionali, test di riflessi, test strutturali (per conoscere la mobilità del piede).

 

I test sono somministrati in relazione all'età del bambino: fino ai 2 anni i test sono per lo più passivi, ossia si attendono le risposte del bambino in relazione al test eseguito.

Dopo i 4 anni i test prendono in considerazione le risposte attive del bambino. L'età critica è quella tra i 2-4 anni: in questo periodo i test sono elaborati in relazione a ciò che è necessario valutare e alla disponibilità e alla propensione del bambino.

 

Al termine della valutazione, il fisioterapista può richiedere una visita specialistica (se non è stata già effettuata precedentemente) qualora siano presenti segni che ci indicano una malformazione osteo-articolare o una situazione patologica del piede.

 

La seconda fase è trattamento fisioterapico: questo viene elaborato in relazione ai risultati del test della valutazione iniziale. In relazione alla gravità del problema le sedute avranno una cadenza bisettimanale nel primo periodo, per poi evolvere verso sedute più distanziate in base alla risposta al trattamento mostrata dal bambino.

Anche i genitori, o familiari, sono parte integrante ed attiva del trattamento fisioterapico: a casa i bambini devono essere stimolati dal punto di visto del neurosviluppo: in questo modo il trattamento sarà più efficace e il miglioramento più rapido.

 

La terza fase del trattamento consiste in valutazioni a “tappe di sviluppo”: il bambino viene valutato una volta al mese nei primi due anni, e una volta ogni 6-12 mesi fino ai 7 anni.

 

Il trattamento si conclude quando la struttura e il neurosviluppo hanno raggiunto il limite fisiologico.